Strumenti musicali che producono il ronzio - Incontri con le Api - I 

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Storia della musica e degli strumenti musicali Strumenti musicali che producono il ronzio
Vengono presentati in anteprima gli strumenti musicali che producono suoni ronzanti continui. Nessun museo e collezione privata di strumenti musicali ha un settore dedicato agli strumenti che producono il ronzio ed associati alle api. Così anche i libri e le enciclopedie del settore ne parlano. Qui per la prima volta sono stati individuati e raggruppati strumenti a percussione, a corda e ad aria che producono il ronzio appartenenti a quattro continenti e a diverse culture preistoriche e storiche.
La vibrazione del Cosmo
Secondo i miti primordiali presenti presso i popoli primitivi e nelle antiche civiltà, un suono, un grido luminoso, una voce ha creato l’Universo, così la propagazione di questo suono persiste, per l’Induismo si esprime come OM (Aum) la vibrazione che pervade tutto e mantiene in vita il Cosmo, che sorregge ogni cosa, il collante vibratorio dell’universo, il suono “continuo” che racchiude tutti i suoni, un fluido che continuamente si scompone e si ricompone come un caleidoscopio. L’Aum il suono che gli asceti Indù ascoltano in loro stessi, che i Pitagorici udivano con le loro orecchie allenate, e che ora gli astrofisici, attraverso le apparecchiature elettroniche, chiamano “radiazione cosmica”. E come la forma di una galassia la ritroviamo in una conchiglia, così l’OM, il bordone primordiale o suono cosmico, una nota grave tenuta, chiamato “bombus” dagli antichi romani, lo ritroviamo nel ronzio delle api e nelle frequenze di alcuni strumenti musicali costruiti o utilizzati per attirare le api o evocare il loro suono congiungendosi alla vibrazione cosmica, così alcuni canti, mantra e stili vocali. Tutta la musica dell’antichità è basata sul concetto del bordone. Il bordone “ronzante” che all’epoca degli Egizi, dei Sumeri, dei Greci e dei Romani era considerato sacro. La presenza della musica in ogni attività umana, soprattutto in quella che accompagnava le cerimonie, significava principalmente “instaurare il contatto con la vibrazione primordiale”. Questo è il fattore fondamentale per comprendere il valore della musica primitiva, preistorica e dell’antichità: la ricerca della vibrazione primordiale, di quella certa frequenza che pilotata è capace di connettere alle energie del cosmo, quindi indurre a diversi stati di coscienza, di favorire e stimolare la trance, entrare in una dimensione senza spazio e tempo, provocare visioni, calmare, guarire.
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Strumenti sonori per chiamare le api
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Virgilio nelle Georgiche riferisce sull’allevamento delle api e il modo per richiamarle con i cymbalum, dischi di bronzo di Cybele, la Magna Mater romana, da cui deriva il nome. “Fai tintinnare e scuoti i cimbali della Madre: da sole si poseranno su i luoghi profumati, da sole, secondo il loro costume, si celeranno negli intimi covi” (IV, 62-66) Il fragoroso suono dei Curati, sacerdoti di Cybele, ha una leggendaria origine. Giove figlio di Rea e Saturno che cacciò, fu sottratto al padre e celato in una caverna a Ditte (Creta). I curati con i cymbalum creavano un frastuono per coprire il pianto del fanciullo e attirare le api perché lo nutrissero. “Avanti ora vi dirò quale natura lo stesso Giove diede alle Api, ricompensa per aver seguito il frastuono dei Curati e i bronzi strepitanti, e nutrito il re del cielo sotto l’antro ditteo.” (Georgiche IV, 70-73)

Georgiche

Ubar

A lato: In strumento per le Api da “Il Gabinetto Armonico” di Filippo Bonanni – 1716
Strumento per le Api
Sopra: L’ubar è il tamburo degli Aborigeni Australiani della terra di Arnhem. Simboleggia “la madre”, dalla quale il Clan discende e viene impiegato per accompagnare la danza delle Api. È un tronco cavo dipinto in ocra gialla e rossa: i puntini bianchi rappresentano le Api. Disegno di Michela Machiavelli da “Le Origini: Il Suono e la Musica” Walter Maioli, - Jaca Book, Milano 91.
Instrumentarium delle Api
Percussioni: cymbalum, campanelli, gong, bun can can, balafon, sonaglio, sonagliere con anellini africane per tamburi e strumenti a corda. Tamburi: caldare, ubar: tronco scavato degli aborigeni Australiani, bandir e rullanti con corde, snare cajon, tamburello con cymbali Flauti: dizi - flauto cinese, flauto di Pan andino, flauto doppio himalayano Ance: tibiae bombus, bordone cornamusa, launnedas, arghul, ance inserite in corni e zucche e ance tubolari: taraxacum Lamelle: scacciapensieri, kalimba con anellini Alteratori vocali: didgeridoo, mirliton- kazoo A rotazione aerea: rombo volante, yinx, raganella, ronzatori a membrana, ronzatori ad elastico Corde: tampura, ghironda, bagana, strumenti ad arco, chitarra con distorsore Strumenti elettronici: sintetizzatore, radio ad onde corte

Strumenti
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I diversi strumenti musicali suddivisi per aree geografiche
ESAGONO STRUMENTI

gong – sistro – kalimba con anellini – tamburello con cymbali bandir con corde - snare cajon – flauto di pan – ghironda – balafon sonagliera con anellini – campanellini – bungkaka – cymbali – tanpura bagana – strumenti ad arco – raganella – rombo volante – iynx ronzatori ad elastico e cosmici – ronzatori a membrana – kazoo – dizi flauto doppio tibetano - didgeridoo, scacciapensieri – ance - taraxacum

> Il bordone primordiale o suono cosmico, una nota grave tenuta, chiamato “bombus” dagli antichi romani, lo ritroviamo nel ronzio delle api e nelle frequenze di alcuni strumenti musicali costruiti o utilizzati per attirare le api o evocare il loro suono congiungendosi alla vibrazione cosmica, così alcuni canti, mantra e stili vocali come il bhramari, che nella lingua sanscrita indù significa ape.
I popoli contemporanei che hanno trasmesso e conservato la cultura arcaica impiegano strumenti come il didgeridoo degli aborigeni australiani, un grosso tubo vuoto di bambù o di eucalipto che si attiva con il fiato, tutt’altro che semplice da suonare, perché richiede la “respirazione continua” una tecnica, impiegata anche nell’antichità per suonare le ance, come le tibiae romane. Attraverso questo modo di respirare si ottiene un suono continuo, un vibrazione ininterrotta, come quella cercata attraverso l’impiego di strumenti a percussione che “ronzano”, primi tra tutti i rombi volanti, ma anche lamine e lamelle percosse e fatte oscillare, (come il bun kan kan delle Filippine o lo scacciapensieri) oppure ance (le tibie, le cornamuse, gli strumenti amazzonici ad ancia, i ken del sud est asiatico) e le corde (come la tamboura indiana), anche le corde che frullano disposte a contatto con le pelle del tamburo (il bendir del Marocco, come il rullante della moderna batteria),e persino le ragnatele poste su buchi delle zucche amplificatrici dei balafon africani creano un effetto simile al kazoo, l’alteratore vocale per eccellenza. L’importante è far vibrare, produrre una fascia sonora continua, quel bordone che sino all’epoca romana era considerato sacro, e che doveva accompagnare le cerimonie. Pensate alle lyre e cithare nelle mani delle Muse e di Apollo, di Nerone e di re David, non venivano utilizzate per suonare musica giocata sui cambiamenti tonali, ma per produrre una continua immutabile armonia, che sia altera, oppure triste, il modo basilare era tutto, ecco perché la musica dell’antichità non veniva scritta: come le musiche orientali era tramandata oralmente ed impostata su dei moduli.
APPROFONDIMENTI
Il ronzio cosmico
Il ronzio delle api è il suono della lode divina. Il canto, il fischio, il bordone (un suono simile al ronzio degli insetti) i sonagli e le campanelle metalliche dal suono molto fine, occupano il suono di Giove (elemento, aria, metallo, colore giallo, le parole luce, mattina, il simbolo della porta, il sesso maschile, ape, vita spirituale). Che rappresenta il suono “centrale” nella teoria indiana. Questo canto deve corrispondere al “ronzio delle api”, che i sacerdoti vedici cercavano di imitare nelle recite dei testi sacri, i quali durante la recitazione mormoravano un bordone molto grave sulla sillaba sacra Hum, per imitare il ronzio delle api. (Marius Schneider)

L’ape come simbolo della vita spirituale, è un luogo comune della tradizione indoariana, ma anche , secondo la tradizione mussulmana, Dio si rivelò alle api. Il Corano è considerato come bevanda che proviene dal corpo delle api. Quando tenta di stabilire una relazione mistica con l’ape, l’uomo primitivo si trasforma con tutta l’anima in ape, imitandone il ronzio, l’aspetto esterno (maschere) e i movimenti angolosi del volo di questo insetto. Al contrario, nelle alte culture il ritmo comune che stabilisce la relazione con l’ape è ottenuto senza partecipazione fisica diretta (ballo), unicamente per mezzo di un gong metallico: essendo il giallo il colore di questo strumento e il suo suono molto simile al ronzio dell’ape per dominarle. L’uomo primitivo diventa ape mettendosi al livello della stessa, mentre l’uomo mago delle alte culture dà ordini alle api. (M.S.)
Accordarsi in risonanza con la vibrazione primordiale Scienza antichissima, che si basava su osservazione meticolosa delle altezze simboliche dei suoni, collocò il mi (il suono della campana gialla) all’altezza del nostro fa #. Di conseguenza il sol, il suono del “centro” di Giove e dell’ape il cui ronzio principale produce 400 vibrazioni, corrisponde al nostro diapason la con 435 vibrazioni. (M.S.)
Bombus: il suono delle api come bordone
Apuleio nelle Florida racconta che Iagnis padre e maestro di Marsia inventò l’aulos o tibia doppia: innanzitutto nel suonare distanziò le mani l’una dall’altra (manus discapedinavit); animò due oboe con un unico soffio (duas tibias uno spiritu animavit); e servendosi contemporaneamente delle canne di sinistra e destra, produsse per la mescolanza di un suono acuto e di un bordone grave l’accordo musicale (acuto tinnitu et gravi bombo, concentum musicum miscuit). Apuleio non parla di una simultaneità di due linee melodiche, ma della contemporaneità fra una melodia all’acuto ed un bordone (bombus) o pedale più o meno fisso al grave, così come si pratica con gli strumenti del tipo cornamusa o musetta. Abbiamo qui una delle forme armoniche più primitive e contemporaneamente più diffuse: l’appoggio di una melodia su una nota grave tenuta. (Andrè Schaeffner)



Strumenti musicali che producono il ronzio

Abstract:

Vengono presentati in anteprima gli strumenti musicali che producono suoni ronzanti continui. Nessun museo e collezione privata di strumenti musicali ha un settore dedicato agli strumenti che producono il ronzio ed associati alle api. Così anche i libri e le enciclopedie del settore ne parlano. Qui per la prima volta sono stati individuati e raggruppati strumenti a percussione, a corda e ad aria che producono il ronzio appartenenti a quattro continenti e a diverse culture preistoriche e storiche.

Project information

  • Title: Strumenti musicali che producono il ronzio
  • Revision: 2
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  • Author: Walter
  • Photo: Fotografo
  • Posted by: enzo
  • Posted on: 2021-05-09 09:20:57
  • Modified by: enzo2
  • Modified on: 2021-05-09 09:20:57
  • Internal Code: strumenti_musicali_ronzio