Sin dalla preistoria, dalle esperienze degli apicoltori, e dagli ultimi studi scientifici sappiamo che le
api, come del resto tutti gli animali, producono suoni per comunicare. Alcuni si avvalgono di
semplici segnali, altri hanno un linguaggio molto complesso e variegato, come gli uccelli canori o i
cetacei. Anche le api con il loro differenti ronzii, comunicano molte cose.
Abbiamo il suono di una singola ape, mentre vola per raccogliere il nettare, oppure i suoni che
emette durante la danza per comunicare alle sorelle la distanza dove si trovano i fiori.
Famoso e suggestivo è il canto della regina, differente secondo lo stato in cui si trova. Abbiamo il
canto della regina vergine che annunzia il secondo sciame, chiamato per questo “sciame canoro”.
Poi il canto della regina ancora chiusa nella cella, che rispondono alla sorella già sfarfallata, un
canto dal suono reso opaco dalle pareti della cella che non permettono la vibrazione libera delle ali
che producono il suono. Quindi vi è il suono emesso dalle regine feconde che si preparano alla
sciamatura. Ma il suono più potente è indubbiamente il ronzio dell’intero sciame, composto da ben
10.000 – 20.000 api nel periodo invernale sino a 90.000 durante l’estate, che si manifesta come un
unico organismo, lanciando segnali creati e indirizzati allo sciame stesso e per eventuali aggressori
esterni.
Oltre al ronzio emesso da un alveare normale, vi sono ronzii di anormalità secondo se si tratta di
orfanità, di fame, diarrea, presenza di nemici (topi). Il più noto ronzio di anormalità è quello
dell’orfanità, ovvero quando si toglie la regina. Poi vi è il ronzio che gli sciami emettono quando
hanno scoperto la nuova dimora, quando poi la regina è entrata nell’arnia, il ronzio si fa più festoso.
(1) Piacevole è il tenue ronzio notturno ben contrastante con il rumore prodotto per una situazione
di allarme, e ancor più inquietante e il potente suono quando sciamano.
Questi ultimi suoni, quello notturno e soprattutto quelli di allarme, sono potenti suoni archetipi,
fanno parte della psicobiologia sonica dell’essere umano e non solo. (2)
Qualsiasi mammifero sentendo il potente ronzio di uno sciame in cerca di casa si pone all’erta,
rizzando la testa e guardando subito da dove giunge il suono, per non incappare in migliaia di
pungiglioni. Questa sonorità continua è cosi notevole nel produrre allerta e apprensione che viene
ricreata con violini o apparecchiature elettroniche e impiegata comunemente nei film, soprattutto
come suspense, ma anche come suono fortemente aggressivo quando si utilizza la chitarra con il
famoso distorsore, ovvero un effetto elettronico che produce un super mega ronzio che caratterizza
la musica rock più assordante! Qualcosa che decisamente sveglia!
Mentre la sonorità di un alveare di notte, al contrario, infonde pace, tranquillità e induce al sonno.
Questa è la sonorità terapeutica di cui parlano gli insegnamenti delle api dell'antico Egitto e le
pratiche sonore associate a questi insegnamenti. In questa antica tradizione, si diceva che il suono
ronzante dell'ape stimolasse il rilascio di super ormoni noti come "Elisir di Metamorfosi". Questo
suono risuona anche nelle camere ventricolari nel centro del cervello, che sono piene di liquido
cerebrospinale. Il liquido cerebrospinale (CSF) è un fluido corporeo trasparente e incolore che si
trova nel cervello e nella colonna vertebrale. Prodotto nei ventricoli del cervello, funge da
cuscinetto per la corteccia cerebrale, fornendo una protezione meccanica e immunologica di base al
cervello all'interno del cranio. Il CSF circola anche sostanze nutritive e filtra le sostanze chimiche
dal sangue, rimuove i prodotti di scarto dal cervello e trasporta gli ormoni in altre aree del cervello.
(Molte tradizioni spirituali diverse credono anche che questo fluido sia sacro ed è il condotto per
l'energia vitale che viaggia su e giù per la spina dorsale e nel cervello). I suoni ronzanti dell'ape
risuonano e stimolano varie strutture del cervello, tra cui la ghiandola pineale, la ghiandola
pituitaria, l'ipotalamo e l'amigdala. (3)
Queste antichissime conoscenze le troviamo tuttora impiegate nello yoga con la meditazione
Bhramari Pranayama, ovvero la respirazione dell’ape. Bhramari in lingua sanscrita significa “ape”,
e questa tecnica di pranayama si chiama così proprio perché durante la sua esecuzione viene
prodotto un suono molto simile al ronzio di un’ape. (4) Ronzio che ora molti accomunano al rumore
rosa, (5) capace di rilassare totalmente, porre in pausa, favorire il sonno, tranquillizzare come un
felice sereno alveare notturno.
1) “Nel Mondo delle api” di Karl von Frisch,
http://www.apicoltoremoderno.it/ronzio-delle-api/
2) “Psicobiologia della musica” (Patron, Bologna, 1980) di Giuseppe Porzionato
Psicosonica parte della psicologia che studia gli effetti psicologici della stimolazione acustica = le
modificazioni comportamentali di tipo emotivo e cognitivo che il suono, il rumore e la musica
provocano negli organismi viventi
3) Meredith McCord e Jill Schumacher nel libro
“The Humming Effect: Sound Healing for Health and Happiness”
di Jonathan Goldman e Andi Goldman
Paperback – 2017
https://www.amazon.com/Humming-Effect-Healing-Health-Happiness/dp/1620554844
4)
https://yoganride.com/bhramari-pranayama-respirazione-ape/
5) In fisica si definisce rumore rosa, Pink Noise o rumore 1/f o rumore flicker un particolare tipo di rumore il cui spettro di frequenze le troviamo in natura nello scorrere dell’acqua, del vento che soffia tra le foglie e appunto nel ronzio delle api
- Jurgen Tauz, H. R. Heilmann “Il ronzio delle Api” Ed.Springer - L’Apisound - Casettine in legno con inserite delle arnie in cui ci si può rilassare ascoltando il ronzio delle api. Il primo apiario integrato d’Italia di Andrea Dal Zotto si trova a San Luca, tra le colline marosticensi. Apiari Integrati® in Italia - Associazione italiana di apiterapia a Mazzano Romano
5) In fisica si definisce rumore rosa, Pink Noise o rumore 1/f o rumore flicker un particolare tipo di rumore il cui spettro di frequenze le troviamo in natura nello scorrere dell’acqua, del vento che soffia tra le foglie e appunto nel ronzio delle api
- Jurgen Tauz, H. R. Heilmann “Il ronzio delle Api” Ed.Springer - L’Apisound - Casettine in legno con inserite delle arnie in cui ci si può rilassare ascoltando il ronzio delle api. Il primo apiario integrato d’Italia di Andrea Dal Zotto si trova a San Luca, tra le colline marosticensi. Apiari Integrati® in Italia - Associazione italiana di apiterapia a Mazzano Romano
Il potere terapeutico del ronzio delle api
Abstract:
Sin dalla preistoria, dalle esperienze degli apicoltori, e dagli ultimi studi scientifici sappiamo che le
api, come del resto tutti gli animali, producono suoni per comunicare. Alcuni si avvalgono di
semplici segnali, altri hanno un linguaggio molto complesso e variegato, come gli uccelli canori o i
cetacei. Anche le api con il loro differenti ronzii, comunicano molte cose.
Abbiamo il suono di una singola ape, mentre vola per raccogliere il nettare, oppure i suoni che
emette durante la danza per comunicare alle sorelle la distanza dove si trovano i fiori.
Famoso e suggestivo è il canto della regina, differente secondo lo stato in cui si trova.
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Project information
- Title: Il potere terapeutico del ronzio delle api
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- Posted by: enzo
- Posted on: 2021-05-09 10:09:40
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- Modified on: 2021-05-09 10:09:40
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